LEONARDO CALAMASSI – DOTTORE COMMERCIALISTA
Assegno Unico figli: a quanto ammonta, chi ci perde
Dettagli, importi minimi, maggiorazioni del nuovo assegno unico universale per i figli, approvato ieri, che potrebbe anche portare svantaggi ad alcune famiglie.
La legge che istituisce l’Assegno Unico e universale per i figli a carico fino a 21 anni, è stata approvata definitivamente dal Parlamento. Si devono ora emanare i decreti attuativi per regolano in dettaglio importi e soglie e modalità di erogazione. La partenza è prevista per il mese di luglio 2021.
L’assegno unico è destinato a tutte le famiglie con figli ma l’importo sarà calibrato sulla situazione economica della famiglia “sulla base di principi di universalità e progressività”
L’ importo previsto ad oggi va:
- da un minimo di 40 euro mensili in quota fissa
- a 200/250 euro per chi è sotto la quota ISEE di 13mila euro di reddito,
destinati ai figli da figli da 0 a 18 anni, aumentati del 20% per i figli successivi al primo.
Per i figli disabili la legge prevede una maggiorazione non inferiore al 30% e non superiore al 50%, per l’assegno fino a 18 anni, menrte dopo i 18 anni l’assegno sarebbe in misura ordinaria.
Viene anche prevista una maggiorazione per le madri di età inferiore a un certo limite ( da definire nei decreti attuativi)
Gli importi saranno inferiori per i figli ancora a carico (studenti o disoccupati o in tirocinio) dai 18 ai 21 anni.(Vedi il testo approvato nell’articolo “Assegno Unico figli).
I totali effettivi delle risorse a disposizione non sono ancora definitivi cosi come le percentuali di maggiorazione e gli scaglioni ISEE, il che rende ancora incerti gli importi massimali dell’Assegno Unico.
Lo stanziamento della legge di bilancio 2021 ammonta a 6 miliardi cui si aggiungono le risorse recuperabili dalle misure oggi in vigore e che sarebbero “gradualmente ridotte o abolite”:
- detrazioni fiscali per i minori (12 miliardi l’anno),
- assegni al nucleo familiare INPS al lavoro dipendente (4,6 miliardi),
- fondo di sostegno alla natalità gestito dalla Consap (23 milioni),
- bonus bebè – premio alla nascita (400milioni di euro annui).
- Bonus mamma domani
Dal testo della legge non verrebbe abrogato il voucher asili nido.
Da alcune stime e simulazioni effettuate dall’ Istat, dall’Inps e dall’ Associazione famiglie numerose, in molti , forse troppi casi, la riforma porterebbe anche svantaggi economici ad alcune categorie. Vediamo di seguito i dati :
Legge assegno Unico: chi ci perde secondo ISTAT
1. Secondo l’ISTAT la riforma dell’assegno Unico determinerebbe un incremento di reddito per il 68% delle famiglie , tra cui in particolare quelle:
- dei lavoratori autonomi che oggi non percepiscono gli ANF
- di coloro che non raggiungono la soglia per la capienza delle detrazioni fiscali
2 . Per il 2,4% dei genitori non cambierebbe nulla,
3. Per ben il 29,7 % si avrebbe invece un peggioramento a livello di aiuti. In particolare risulterebbero danneggiati:
- i nuclei familiari con figli over 21 a carico dei genitori che resterebbero esclusi sia dall’assegno unico che dalle attuali detrazioni le famiglie particolarmente numerose in quanto la scala di equivalenza dell’Isee che dal quarto figlio attribuisce valori in proporzione inferiori
- le coppie di fatto che oggi per il calcolo degli Anf possono computare il solo reddito del richiedente mentre passando all’Isee dovrebbero considerare i redditi di entrambi i genitori.
- le famiglie con redditi e patrimoni elevati.
Assegno Unico Universale: le risorse e gli importi possibili
Nei giorni scorsi la Fondazione Gorrieri e l’agenzia ricerche e legislazione AREL hanno reso pubblico un altro studio con varie simulazioni che prefigurano gli importi su cui potranno contare le famiglie quando l’assegno unico sarà a regime.
Con i dati sulle famiglie con figli in Italia oggi e ipotizzando venti miliardi di risorse a disposizione, risulterebbe che
- Una famiglia con ISEE inferiore a 30 mila euro riceverebbe 161 euro mensili per figlio ( cui va aggiunta una percentuale aggiuntiva per secondi figli o figli disabili)
- Una famiglia con ISEE inferiore a 52 mila euro riceverebbe 67 euro mensili per figlio.
Questa simulazione prevede l’accantonamento di 800 milioni per assicurare una clausola di salvaguardia che impedisca un peggioramento della situazione per le famiglie più numerose che ora godono di alti assegni familiari e detrazioni ( se lavoratori dipendenti) le quali, come visto negli esempi precedenti rischierebbero di ricevere meno che oggi.
Su questo aspetto i firmatari della legge subito dopo l’approvazione hanno assicurato il massimo impegno ed eventualmente nuovi stanziamenti affinché la misura non risulti penalizzante per nessuno.
Dottore Commercialista Leonardo Calamassi
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