LEONARDO CALAMASSI – DOTTORE COMMERCIALISTA

Recovery: cosa prevede per famiglie, istruzione, lavoro

recovery dossier 1

Le misure , le risorse, i tempi di attuazione del PNRR Draghi giunto all’ultimo atto: nuove competenze nel lavoro, più asili nido e tempo pieno

È pronto il Recovery plan che approda nuovamente in Parlamento nella nuova versione Draghi prima di essere presentato ufficialmente all’Europa, il 30 aprile.

Ieri 26 aprile è stato illustrato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi alla Camera, ed oggi alle 15:00, in assemblea al Senato .

L’approvazione definitiva è affidata al voto del Parlamento, oggi 27 aprile.

Come noto il Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici

  1. Digitalizzazione e innovazione
  2. transizione ecologica
  3. Inclusione sociale

Di questo 3° punto fanno parte le misure che devono aiutare la crescita economica in un’ottica però di coesione sia territoriale che sociale perché la pandemia ha accentuato molte disuguaglianze.  Le priorità sono quindi parità di genere, valorizzazione dei giovani e superamento dello squilibrio Nord Sud. Concetti ampi e non nuovi purtroppo ma ancora non sufficientemente realizzati dai Governi precedenti

Il recovery plan rivisto dal Governo Draghi prevede per la missione 5 “inclusione e coesione “un budget di quasi 20 miliardi suddivisi in ulteriori tre componenti:

  •  Politiche per il lavoro cui vanno 6,7 miliardi;
  • Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore per i quali sono in preventivo oltre 11 miliardi
  • Coesione territoriale (1,7 miliardi)

Vediamo di seguito gli strumenti del Recovery plan specificamente previsti in favore di questo obiettivo sostanzialmente negli ambiti del lavoro, degli aiuti alle famiglie strutture per anziani e disabili,  insieme a quelli della missione “Istruzione e ricerca” che riforma e potenzia il sistema formativo, nella consapevolezza che questo settore è fondamentale per assicurare un futuro all’Italia

1) PNRR e lavoro: nuove competenze per l’occupazione e incentivi per donne e giovani

Un capitolo importante delle risorse a disposizione in tema di lavoro è occupato dalle politiche attive del lavoro per le quali si prevede di:

  1. rafforzare l’assegno di ricollocazione,
  2. far partire un programma nazionale «Garanzia di occupabilità dei lavoratori» – GOL  – che prenda in carico i disoccupati di lungo e breve periodo compresi i percettori di RdC, Naspi, Cigs con adozione di  “Piano Nazionale Nuove Competenze” di formazione minima per tutti i disoccupati. Saranno incaricati Ministero del lavoro,  ANPAL e Regioni entro il 2021,
  3.  rafforzare i centri per l’impiego con ulteriori 200 milioni rispetto alle previsioni della legge di bilancio 2019 che già prevedevano nuove assunzioni e miglioramento delle infrastrutture

Misure per le donne e i giovani:

  1.  introduzione della certificazione di genere e di un meccanismo premiale per le aziende in linea con gli obiettivi di parità di genere nei percorsi e nei trattamenti salariali da attivare in forma sperimentale partire dal 2 quadrimestre 2022. Il sistema di certificazione sarà aperto a tutte le imprese (grandi, medie, piccole e microimprese). Fino al 2026 la certificazione sarà agevolata per le imprese di medie, piccole e micro dimensioni, e accompagnata da servizi di accompagnamento e assistenza.
  2. sistematizzazione degli attuali incentivi per l’imprenditoria femminile e messa a regime del Fondo Impresa Donna istituito dalla legge di bilancio 2021
  3. potenziamento del Servizio Civile Universale per diffondere il valore della cittadinanza attiva e le competenze trasversali dei giovani
  4. Rafforzamento del sistema duale (formazione dei giovani in azienda e riforma dell’apprendistato per favorire l’incontro scuola e mondo del lavoro)
  5. Lotta al lavoro sommerso con revisione delle sanzioni e delle modalità operative delle ispezioni INL ( entro il primo trimestre 2022).

Nella premessa al Piano resistenza e resilienza viene citata come riforma collegata a questo ambito l’attesa riforma degli ammortizzatori sociali, per i quali sono già in corso i tavoli di confronto tra Ministero e parti sociali.

2) Recovery: piano privilegiato per l’istruzione

Alla missione “istruzione e ricerca”, la bozza di PNRR  assegna  ben 32 miliardi di cui 20 destinati al potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione (dagli asili nido alle università) e 12 miliardi alla voce “dalla ricerca all’ihttps://www.leonardocalamassi-follonica.it/wp-admin/post.php?post=3919&action=edit#savempresa”. In realta ii potenziamento degli asili nido forse rientra  concettualmente nelle misure sostegno alle famiglie e al lavoro delle donne. In ogni caso si prevedono

  • per i nuovi asili nido e scuole dell’Infanzia quasi 5 miliardi per creare oltre 220mila nuovi posti   (oggi il divario tra posti disponibili nelle strutture e numero di bambini fino a 2 anni è pari al 25,5% (quasi 8 punti percentuali sotto la media Ue).
  • Piano di estensione delle scuole a tempo pieno con ristrutturazione degli spazi mensa in 1000 scuole entro il 2026
  • potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola (nuova costruzione e messa in sicurezza delle palestre attuali) con 300 milioni disponibili da utilizzare entro il 2026
  • ricorso ai TEST iNVALSI per ridurre i divari territoriali nella scuola media e superiore
  • finanziamento di borse di studio universitarie con aumento fino a 4000 euro ed estensione del numero
  • Riforma delle classi di laurea e dei crediti in modo da rafforzare le competenze multidisciplinari
  • Ampliamento delle lauree professionalizzanti ed eliminazione degli esami di stato per determinate professioni
  • rafforzare   il sistema di formazione professionale terziaria ( ITS istituti tecnici superiori – a livello universitario) per i quali 1,5 miliardi serviranno per creare laboratori con tecnologie 4.0, formazione dei docenti , sviluppo di una piattaforma digitale nazionale per far incontrare domanda e offerta di lavoro
  • Riforma anche del reclutamento degli insegnanti e dei processi di formazione,  con semplificazione dei concorsi di accesso . I fondi ammontano a 830 milioni di euro.
  •  1,5 miliardi di risorse sono destinati invece ad aumentare gli alloggi studenteschi
  • Piani di formazione obbligatoria  per il personale scolastico in particolare in ambito digitale e Scuola di alta formazione per i dirigenti
  • Interventi di cablaggio digitale delle scuole e laboratori  (100mila classi e 40mila edificio scolastici )
  • Riforma dei dottorati e nuovi percorsi universitari dedicati alla transizione digitale e ambientale ( a carico del MIUR, entro il 2025)
  • circa 250 milioni di euro sono destinati al contrasto alla povertà educativa e all’abbandono scolastico al Sud

3) Famiglia, disabilità, anziani nel PNRR

Tornando alla missione “Inclusione sociale” un capitolo dei fondi del PNRR è dedicato rafforzare servizi sociali territoriali per il sostegno a domicilio allepersone disabili e agli anziani per prevenire il ricorso alle residenze e istituti dedicati. Inoltre sono previsti:

  • entro il 2023 un piano di intervento organico per gli anziani non autosufficienti sempre privilegiando di servizi domiciliari rispetto alle tradizionali case di riposo (RSA )
  • interventi per rafforzare le infrastrutture di housing temporaneo per i soggetti più fragili

Ben 9 miliardi   al capitolo Rigenerazione urbana e housing sociale con contributi ai Comuni sopra i 15mila abitanti per piani di rigenerazione urbana ovvero:

  • rigenerazione di aree urbane degradate
  • riutilizzo di aree pubbliche e spazi verdi
  • sinergie tra città metropolitane e comuni limitrofi ai fini della sostenibilità ambientale
  • superamento degli insediamenti abitativi abusivi per il contrasto al caporalato: entro il 2022 prevista la mappatura degli insediamenti da risanare.

Gli obiettivi saranno perseguiti anche con l’aiuto degli enti del terzo settore ,

Sul sostegno alle famiglie con figli il PNRR ricorda il collegamento stretto alla riforma già in corso , con i fondi già stanziati dalla legge di bilancio,  del cosiddetto FAMILY ACT  con

  • il Fondo per l’assegno unico universale per i figli
  • la revisione dei congedi e dei maccanismi di conciliazione vita-lavoro
  • il sostegno ai percorsi di studio e all’autonomia dei giovani

Dottore Commercialista Leonardo Calamassi

Fonte www.fiscoetasse.com

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